Paul!

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Domenica c'era la maratona di Londra. Ho dimostrato il mio apprezzamento verso i 37 mila impavidi atleti in 2 modi, il primo correndo direttamente da casa mia fino all'arrivo a Buckingam Palace, 21 Km in canotta con un bel sole più che primaverile.

La seconda piazzandomi a 600 metri dal traguardo una volta arrivato, insieme a migliaia di persone, incitando ogni singolo corridore per almeno un paio d'ore.

La festa, gli incitamenti ed il clima di allegria che girava attorno a tutta la manifestazione non aveva veramente eguali a nessuna corsa o manifestazione ho visto fino ad ora. A tutto questo si deve aggiungere la capacità dei Londinesi di trasformare anche una "semplice" maratona in un evento al quale tutti devono partecipare, bambini, anziani, artisti di strada o gruppi di ragazzi che su un muretto incitano ogni singolo atleta.

Per farvi capire meglio mi ricordo un corridore, portava una canottiera con il proprio nome stampato, si chiamava Paul e avrà avuto sui 45/50 anni, passato davanti al cartello dei 600 metri dall'arrivo con un tempo che si aggirava sulle 3 ore 10/15 minuti che, per chi corre, sa che vuol dire un tempone, si accorge che non ne ha più, si ferma e di colpo inizia a camminare. Subito la folla inizia a gridare a squarciagola:

"Dai Paul! Non ti fermare! Forza Paul! E' finita!" Almeno altre 150 persone iniziano ad urlare il suo nome in coro: "Paul, Paul, Paul..."

Paul si guarda in giro, è un po' stordito, probabilmente vista la stanchezza ci mette un po' a realizzare che mezzo Saint James Park sta urlando solo per lui, ma trova la forza per riniziare a correre, subito parte un boato incredbile che durerà almeno 2 minuti.

Paul  correndo alza le mani, applaude e sparisce dietro la curva, a pochi metri ci sarà l'arrivo.

Ieri, in quel momento, mi sarebbe piaciuto essere Paul.

            

Fango!

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Ieri sera un collega chiede a qualcuno se è disponibile a dargli una mano a spostare alcuni carichi pesanti a casa sua. Dico di si, decidendo di sfruttare l'occasione per farmi una bella corsetta da Epson Downs, cittadina a sud di Londra dove il mio collega risiede,a casa mia a Sutton una volta che il lavoro pesante sarà ultimato.

Finito di aiutarlo mi congedo ed inizio a correre, verso le 19 arrivo ad un bivio: a sinistra vado verso casa a destra mi allontano. Entro in modalità "ora mi perdo" e vado a destra sotto la pioggia, dopo circa 600/700 metri vedo a sinsitra un ingresso per un percorso pedonale che sembra portare in apertà campagna, è un mese che piove, c'è fango ovunque, ma me ne frego.

Mi catapulto nelle campagne inglesi tra fango, boschi e qualche allotment (orti comunali dati a cittadini che ne fanno richiesta). La cosa mi piace ed inizio a fare anche qualche foto,

decido di iniziare a dirigermi verso casa andando a nord, vedo un altro percorso pedonale, mi ci infilo e finisco a Banstead Downs, un parco mezzo allagato dove rischio di cadere almeno venti volte!

   

Da li altri pochi kilometri e sono a casa, sporco di fango fino ai fianchi, sudato e completamento fradicio:

Fabrizio 1 - Madre Natura 0

Il giro olimpico

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La gara olimpica maschile di bicicletta su strada sarà effettuata sabato 28 luglio 2012.

Il tracciato è a dir poco fantastico con partenza nel centro di Londra, passaggi davanti a Buckingam palace ed il National History Museum, un giro circolare, ripetuto due volte, tra Richmond Park and Hampton Court Palace, seguito dall'ingresso in quella che viene chiamata contea di Surrey. La zona di Londra dove vivo attualmente una volta faceva proprio parte di tale contea e quindi la fortuna vuole che tale giro olimpico mi passera proprio vicino a casa, sulla via del ritorno verso il centro.

 

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